venerdì 7 gennaio 2011

LADDOVE UNA COSA PORTA AD UN ALTRA...


Si parla in questo caso, di Dante, che in un modo o in un altro,  ha marcato tutta la nostra regione come un cane il suo territorio, facendo fiorire ovunque sia passato placche e memorandum che incuriosiscono i turisti meno superficiali. 
La traduzione di una suddetta placca richiesta da amici Olandesi che per hobby stanno mettendo insieme un libro di foto e informazioni sul Casentino, mi ha portato alla ricerca del significato del nome del Libro del Chiodo - il volume conservato all'archivio di Stato di Firenze - scoprendo che trattasi di un libro dove venivano "inchiodate" le sentenze giuridiche. 
Nel nome una garanzia come dicono in pubblicità

Il che mi ha fatto riflettere in merito al riferimento (voluto o dissimulato) alla crocifissione dei tempi Romani, una specie di Wishful Thinking delle genti Medioevali che magari avrebbero preferito usare l'antico metodo su certi brutti ceffi di allora, ma ritenendosi più "civili" degli antichi Romani si limitavano pertanto a condannare i colpevoli solamente al rogo.
Un sentimento non tanto dissimile da quello di certi contemporanei che ritengono esista una notevole differenza tra tortura e water boarding....

La cosa secondaria scoperta da questa scrittrice ignorante, è stata che la condanna di Dante non è stata per tradimento per l'aver combattuto dalla parte sbagliata in una battaglia importante -come ci è stato propinato da sempre a scuola e su placche varie- bensì per Baratteria.

Confessate come me che la vostra mente frivola vi ha offerto per un istante l'immagine del sommo poeta che partecipa da mercante ai mercatini dell'antiquariato! E' plausibile che il barattare merci invece che fiorini potesse risultare offensiva alla Podestà locale dando luogo all'accusa... no?

Niente di tutto questo.

La condanna di Baratteria (corruzione di pubblico ufficiale) pare fosse un Jolly piglia tutto, un'accusa "dall'ombrello largo" che poteva essere usata per colpire coloro che non si potevano colpire altrimenti. Un po' come la condanna per evasione fiscale che fu usata per Al Capone, che non riuscivano ad inchiodare (!!) per  i molteplici omicidi. Oppure il mal tentato tentativo di incastrare Berlusconi per aver sedotto una minorenne invece che condannarlo come si deve per frodi, corruzioni e malgoverno.
Same thing!

Ma non basta, si scopre anche che la sentenza -imposta perché il caro poeta preferì l'esilio al presentarsi in tribunale e finire sul rogo- lo condannava per i seguenti reati:

"baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estortive, proventi illeciti, pederastia, e lo si condanna a 5000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia), e se lo si prende, al rogo, così che muoia" 

No scusa, come? Pederastia? E Beatrice? (non Federico) E Paolo e Francesca? (non Paolo e Giovanni) Che è 'sta storia?

Sta a vedere che allora come ora l'accusa di omosessualità veniva usata come arma infallibile da potersi utilizzare per raccogliere l'opinione pubblica ben pensante in un parossismo indignato necessario a permettere la persecuzione senza ritegno o difesa pubblica dei diversi, degli scomodi, di quelli "fuori", e non solo esuli come nel caso di Dante.
Quindi aggiungendola a malizia (attenti o voi flirtoni) e baratteria, dolo e pratiche estortive, tutti reati mediocri se presi a se, si riesce ad irritare abbastanza giuria o giudice in modo da ottenere una condanna al rogo. 

E tutto questo suona stranamente familiare, curiosamente contemporaneo. Ma sì ecco perché! Mi pare che le accuse rivolte a Dante siano le stesse che si potrebbero rivolgere al nostro Premier, a cui la multa di 5000 fiorini farebbe un baffo ma l'esilio, per lo meno da qualsiasi carica pubblica sarebbe senz'altro raccomandabile. 

Berlusca come Dante. Who knew?

Che sia per combattere preventivamente una delle accuse che sono state rivolte al poeta che si adopera incessatamente, in modo sì volgare e pubblico con pulzelle, veline e sguincie? 

Ai posteri l'ardua sentenza. 





11 commenti:

Melinda ha detto...

Pederastia??? Chi? Dante?
Ovvia, nini, a me pare proprio "'na minchiata", direbbe Pips se interpellato...
Diciamo che se volevano levarselo di torno, quella era l'accusa perfetta, perché come dici tu, se prendi a sé gli altri capi d'accusa mica lo puoi far secco così su due piedi!
E poi, anche in ambiente omosessuale, dove si viene accusati spesso e volentieri di vedere tutto il mondo sotto il filtro rosa della checcaggine, sarebbero tutti froci per noi intendo ( non è vero che la pensiamo così ma spesso ci indoviniamo ), anche in questi ambienti io di Dante non avevo mai sentito nessun accenno. Niente a che vedere con Leonardo, Michelangelo, a tratti Caravaggio ( che pareva più un buon tempone a cui interessava più il salto della quaglia da una zona all'altra del campo di calcio che un usufruitore convinto dei giochini mono-sesso, anche se poi da Malta dovette scappare verso Messina perché si era preso delle libertà con un giovane e potente canonico), il Sodoma e tutti gli altri di cui si sa ma non si dice.
Magari sono solo ignorante. Se qualcuno ne sa di più mi informi.
Torosess (questo giochino delle parole chiave è sconcertante...)

titina ha detto...

Non mi scandalizza di certo l'accusa di pederastia a Dante, vera o presunta che fosse. Sono propensa a credere anch'io che fosse, alla Totò, per abbondare, per metterci quel tocco in più che rendesse tutto proprio degno del rogo! E mi interesserebbe anche una storia giuridica comparata di questo "peccato". Adriano (cfr Yourcenar) dove l'avrebbe collocato Dante? All'inferno con i sodomiti suppongo.
Che tristezza.
Comunque non sapevo della vera accusa fatta a Dante. Non che mi sia mai stato molto simpatico, con tutto quel suo catalogare e giudicare i peccati altrui.
E il Cavaliere? Sottile insinuazione a fine post, ma il personaggio non suscita in me il minimo interesse.
Molto più affascinante Caravaggio di cui ne so quanto te, Meli, e ricordo che quando fu ucciso Pasolini qualcuno tentò un parallelo nelle loro storie. E mi dispiace essere così ignorante di un artista che trovo splendido (La vocazione di san Matteo, Roma, San Luigi dei francesi, da guardare in assoluto rispettoso silenzio).
Tigre/Igno vedi che fanno fare i tuoi post?

ignominia ha detto...

Meli, come dice Titina, venne accusato di "pederastia" per rincarare la dose non perchè fosse vero, credo. Appunto come dici non c'è storico dubbio sulla sua "alleanza" sessuale. Hanno fatto di tutt'un erba un fascio per toglierselo dai piedi, danneggiandolo quanto possibile. A chi li avesse pestati i piedi possiamo solo dedurre da chi ha poi ficcato all'inferno, dei suoi tempi. Caravaggio probabilmente era uno Bisex, che bastava respirasse e lui era in gioco, un vero godereccio. Un esploratore quindi.
Si Caravaggio era un grande in tutti i sensi..
E di Pietro l'Aretino, che si dice?
Titina, il detto "alla Totò" non l'avevo mai sentito ma dov'è che non entra Totò oramai? Come il prezzemolo, riferimenti ed ispirazioni a bizzeffe. Forse Dante non ci ha messo Adriano perchè gli stava simpatico, per me ci ha messo solo quelli che detestava....Però io non lo vedo come giudizio il suo Inferno bensì come personale vendetta. Creando degli scenari indimenticabili ha reso indimenticabile anche la loro associazione con la punizione che gli ha destinato lui. Diabolica rivincita.
siamo d'accordo che il Cav gli fa un baffo agli immortali di cui sopra, ma volevo riportare e far notare il parallelismo e la differenza di condanna. Il Caravaggio di cui parli l'ho visto da vicino alla mostra con Bacon (http://comeunatigredicarta.blogspot.com/2010/01/mannaggia-melinda-stavo-tuttaltro.html) e sono d'accordo che è da tenere il fiato sospeso...
E grazie del complimento, è per questo che tengo il blog, per stimolare l'appetito... mentale.

titina ha detto...

Spiego: con "alla Totò" mi riferivo alla lettera che Totò detta a Peppino in "Totò, Peppino e la malafemmina" dove a un certo punto, nella dettatura, dice assolutamente a sproposito (ovviamente) "meglio abbondare". Confesso che non ho mai amato Totò al parossismo, ma ci sono alcune scene celebri dove non si può fare a meno di ridere e questa è una di quelle. A chi fosse interessato su youtube cercare "lettera Totò Peppino e la malafemmina" c'è tutta la scena.
Si hai ragione, Dante si voleva togliere alcune pietruzze dalle scarpe, quindi non era giudizio, era vendetta.
Da una parte e dall'altra non andavano tanto per il sottile...

UnoQualunque ha detto...

Ma guarda un po' quante cose si imparano: che bello! (e mi viene da pensare alla 'riforma' 3monti...ehm...volevo dire Gelmini, che non dà nessun credito a questo tipo di ricerche, intese anche e soprattutto come professioni vere e proprie; e la mia gastrite comincia a farsi sentire...).
Non sapevo dell'accusa di 'baratteria', tanto meno di quella di pederastia (ma anch'io tendo a credere che fosse un piccante e gustoso ingrediente per il minestrone, specie se penso al povero Maestro Brunetto ecc.).
Berlusconi come Dante? Ti prego, Gno...col tempo il signor Alighieri si è impegnato a diventarmi antipatico, è vero; però no, non così tanto da poter accettare questo accostamento, seppure metaforico: almeno uno dei due ci ha lasciato qualcosa di gustoso (certo, non da spalmare sul panino, come l'amico Giulio - amico di Silvio - gentilmente suggerisce...)
Grazie per questo stimolante post!
(e bella anche l'associazione fotografica, crocifissione e inferno)
blisea

titina ha detto...

@ 1qq: è un piacere leggerti e a "naso" direi che sei tutt'altro che qualunque

UnoQualunque ha detto...

@ titina: sei gentilissima. E io onorato di conoscerti e leggerti :)

ignominia ha detto...

1qq - grazie dei commenti, e per aver notato le foto! Bell'occhio!
Titina 1qq, 1qq Titina, ora ho fatto gli onori di casa e vi ho presentati!
Ma lungi da me presentare Dante come Berlusconi, solo i loro peccati, e per Dante erano presunti...

titina ha detto...

Ehi, saluto veloce. L'accostamento crocifisso inferno mi era sfuggito, l'ho notato grazie a 1qq.
Al prossimo post, ciao

giardigno65 ha detto...

ATTENZIONE ! riguardo la condanna Dante era "solo" uno dei sei priori (niente in confronto al presidente del consiglio!!!). In realtà (questo potrebbe avvicnarlo al berlusca) non si abbassò a presentarsi di fronte ai giudici. Il tutto fu organizzato da papa bonifacio Viii ...

eppoi gli confiscarono pure i beni , mentre a qualcuno sono lievitati gli affari

ma Ravenna poteva considerarsi paradiso fiscale ?

ignominia ha detto...

PRIORI come dapprima o come preti Giardi?