martedì 11 agosto 2009

MATRIMONI, FAMIGLIE NUOVE E VECCHIE

Un po' come Alice che cade nel pozzo a volte ti capita di cadere nella vita di gente che non ha niente a che fare con te, la tua vita o la tua storia. La caduta però invece di creare subbuglio o polverone come per magia crea o rinforza un equilibrio raro, un'armonia che ti offre un'esperienza indimenticabile.

Gli sposi di ieri per esempio, Scott Neo Zelandese e Mariela Argentina: due mondi e due persone diversissimi. Lei piccola e scura, un faccino da bimba e una verve e calore da pampas: e lui, Anglo, alto, allampanato, un po' sognatore, il sentimentalone dei due. Le famiglie non potevano essere più diverse. Acqua e fuoco.

Ma torniamo indietro. Avevo da fare l'interprete alla cerimonia di matrimonio no? O meglio, la padrona di casa al castello, laddove il neo eletto celebrante era alle prime armi e quindi emozionato come gli sposi e io umile interprete ero come a casa mia dopo averne fatti mmm ... 5.
Qualche giorno prima ci eravamo incontrati per conoscerci insieme a Roberto che al castello si occupa della prenotazione della sala) e io e Mariela avevamo trovato subito un'affinità particolare così che quella che doveva essere una mezz'oretta per definire la cerimonia è diventato un pomeriggio finito a bere birra al Pratello dove gli sposi hanno affermato, stravaccandosi sulle sedie, di essere finalmente rilassati sentendosi sicuri di essere fra amici, a casa. Tant'è che presi dall'entusiasmo hanno deciso di invitarci alla cena di nozze, al che io, ugualmente alticcia ho dichiarato di non volere pagamento per i miei servizi.

Vabbè scelta scema se uno deve campare del proprio lavoro, ma era la cosa giusta da fare vista la loro generosità, e non saranno quei soldi che mi faranno povera o ricca. Al contrario, l'esperienza vissuta è quella che si è dimostrata poi la vera remunerazione... ma rispettiamo i tempi.

Ok avviamento veloce: la cerimonia va bene, anche se mancavano i passaporti dei testimoni, il che ha creato qualche ansietà iniziale, ma la cerimonia è iniziata, la cruda legge è stata letta e tradotta, il padre dello sposo ha letto il suo discorso, io l'ho tradotto in Italiano per il contingente Argentino, e in special modo per il padre della sposa che era in lacrime. Poi Scott ha letto le sue vows e per un momento ho pensato che non ce la facesse: era distrutto dall'emozione. Mariela lo ha incoraggiato con forza e umorismo e siamo arrivati in fondo anche a quello. Nel frattempo si sono baciati due o tre volte tanto che alla fine, dopo che erano finalmente stati dichiarati sposi, è con ironia che ho invitato lo sposo ORA a baciare la sua signora... hanno riso tutti ....stai a vedere che ora riesco anche a far ridere...

Poi foto, baci abbracci, e più foto, di qui, di là, non finiva mai. Nel frattempo un acquazzone si abbatteva sul castello e il giardino dove dovevamo fare il brindisi che è stato trasferito nel cortile del castello: peccato perché fuori sarebbe stato più carino... ma c'era l'arcobaleno e la sposa è del tipo che va bene tutto, acqua, neve, tanto era felice uguale.

Roger doveva venire solo a curiosare per i drinks ma Roberto non poteva venire a cena così è stato invitato Rog al suo posto. E così siamo andati in corteo strombazzante a Bagnena, un borgo ben restaurato per queste occasioni che si trova dopo Talla, nelle colline Casentinesi.
Un bel posto con arte originale sui muri, stampe, fotografie, dipinti, roba moderna che mi ha colpito fosse esposta in ambienti rustici e sofisticati senza timore di danno o furto. Peccato il giardino era tutto bagnato così gli uomini hanno portato i tavoli da fuori al secondo piano dove in uno stanzone medioevale con gran camino centrale e ghirlande di frutta dipinte sui muri gli invitati hanno allestito un lungo desco a T coperto da tovaglie bianche e candelabri di ferro e rami d'alloro e gelsomino intrecciati, laddove ci siamo stretti tutti e 22 che eravamo. Gli sposi alla testa della T, poi i genitori e contingente Argentino, Roger e me (sorpresi perché a logica pensavamo di venire relegati in fondo al tavola) e infine il resto dei fratelli e amici.

C'erano uomini e donne bellissimi: un biondo Tedesco di nome Dorian che insieme ad una indonesiana del sudafrica di nome Chanel formavano la coppia che voterei più bella. C'era una bruna Niki moglie del fratello più piccolo di Scott che sembrava una dea dell'armonia, per niente consapevole dalla sua bellezza che andava oltre all'apparenza esterna. C'era una coppia di lui sempre germanici uno Sud Africano e l'altro Neo Zelandese, un lui più vecchio intellettuale e l'altro più giovane che mi ricordava il poeta Byron, una presenza di bellezza romantica dai lineamenti quasi femminili sotto a capelli lunghi e corvini. 'No schianto!

Ho mai detto che la sposa era vestita di NERO? Era splendida in un vestitino vintage a gonna gonfia e corpetto aderente, due camelie bianche fra i capelli tirati su, guanti di pizzo bianco e sandali argento a tacco alto. Tres chic. Le donne meno giovani erano altrettanto fantastiche, piene di vita, di energia. Il padre di lei un uomo piacevole, la madre una bella donna dal viso aperto e gli occhi enormi, stranamente verdi; la zia un tipo effervescente e piena di brio e lo zio, un signore dai capelli bianchi con ottimo senso dell'umorismo che ci diceva avere origini Piemontesi. Anche i genitori di lui erano carinissimi, alla mano, liberi di mente e di spirito. I due padri non facevano che abbracciarsi, uno in lacrime e l'altro che lo consolava come poteva.

Dopo antipasto e primo sono stati fatti molti discorsi che la povera sposa ha tradotto meravigliosamente ai propri familiari. I fratelli di lui hanno ricordato come lo sposo- o fratello di mezzo- fosse stato sia role model che antagonista riportando alla luce episodi di gioventù fra risa e applausi commossi. Il maestro di cerimonie, un tale Gavin che si è scoperto essere stato membro della band dello sposo è poi passato con la figlia di due anni in braccio per farla salutare ciascun invitato prima di portarla a letto: (e qui vorrei sottolineare l'eccezionalità dell'evento perchè se uno ci pensa un secondo, dove mai vedi bambini di quell'età baciare incondizionatamente persone sconosciute?) Per cui uno si è trovato al collo questo fardello di carne e nuvola di capelli biondi che ti baciava con abbandono, che era una sensazione travolgente, intima e dolcissima. Persino il padre che nel pomeriggio era imperscrutabile genitore si è sciolto un poco per volta al ritmo delle bottiglie che si vuotavano sbottonando un bottone della camicia ogni volta che uno degli impegni di organizzazione finiva, fino a scoprire il petto fra gli applausi di tutti. Niente di erotico nel gesto, bensì un liberarsi di una corrazza costrittiva, esponendo la sua anima, il suo cuore, finalmente libero di abbandonarsi al calore e affetto che emanavano da tutti.

Che fosse un'atmosfera speciale lo hanno confermato gli occhi lucidi di Roger, che è generalmente molto meno emotivo di me, anche lui catturato dall'atmosfera contagiosa donata da questa famiglia fantastica.

E' stato servito il resto della cena, sono stati passati dei regali ai partecipanti, poi siamo scesi di sotto a ballare. Nonostante la musica non fosse stata ben programmata e lo sposo si è perso in contemplazione del suo Iphone alla ricerca del ballabile la gente si è lanciata a danzare: la sposa, scalza e sulle punte dei piedi, balzellava su e giù al suono de La Bamba, il padre e la madre da buoni Argentini si sono messi a ballare il tango al suono di Funky Town che non c'entrava niente. Il padre dello sposo, ora scalzo e cambiatosi in maglietta e pantaloni neri si è buttato a danzare con la zia e le madri anche se le canzoncine disco anni 90 lasciavano a desiderare, ed era bello vedere come queste donne, non più giovani riuscissero ad essere sexy, femminili e vitali senza passare attraverso il ridicolo o l'esibizionistico.

Poi è arrivata l'ora di andarcene e dopo aver salutato tutti quanti ricordandogli che li aspettavamo per una pizza giovedì, ci siamo avviati giù per la valle nella nebbia post acquazzone estivo, alla luce della luna che squarciava di tanto in tanto il buio laddove le nuvole si diradavano mentre le nostre menti riassaporavano le immagini e le emozioni della serata appena trascorsa.

3 commenti:

titina ha detto...

brava! una cronaca lunga ed esauriente e anche coinvolgente.
sicuramente un'emozione questo incontro di mondi diversi, vite lontane, entusiasmo e calore.

Melinda ha detto...

Affinità di cuore che contano più di quelle parentali. Bella cronaca. I matrimoni hanno la capacitò di distruggermi senza pietà, quindi trovo eroico il tuo aver partecipato fino alla fine. Brava cmq: me lo hai quasi fatto sognare!

ignominia ha detto...

l'hai detto Melinda e fai eco ad un mio sfogo che non ho poi postato, dove dicevo che le famiglie si devono scegliere per affinità e non consanguineità.

Il bello poi Melinda è che anch'io non ho mai sopportato i matrimoni....forse perchè in quelli a cui ho partecipato come ospite, I matrimoni italiani per intenderci, quelli sfarzosi e giganteschi, ho sempre visto il fattore "bella figura" più di quello affetto e amicizia... e non sono tanti quelli che mi arricchiscono così, credimi. Sono convinta che farai un reportage eccezionale di quello in Germania!
cloont